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Curiosità dal mondo tipografico: chi ha inventato il Corsivo?

corsivo italico

Quando si parla di stile e di eleganza, l’Italia è sempre in prima fila a dare il suo contributo. Tra le molte “creazioni” made in Italy, non tutti sanno che vi è anche il carattere corsivo.

Andiamo a scoprire insieme maggiori dettagli su questo stile di scrittura, dal suo inventore ai suoi utilizzi nel mondo tipografico.

Corsivo: significato e origini

Il Corsivo è un tipo di carattere realizzato attraverso la rappresentazione della scrittura corsiva nei suoi elementi essenziali. Graficamente parlando, il corsivo è un carattere a stampa contrapposto al tondo, e appare con l’occhio inclinato leggermente verso destra. In gergo tipografico, il Corsivo viene anche detto italico, poiché il suo “inventore” fu l’italiano Aldo Manuzio. Il primo libro stampato per intero in corsivo, risale al 1501 e stiamo parlando nientemeno che delle Bucoliche di Virgilio.

Usi del Corsivo nella stampa

Quando si stampa un testo, dal libro al semplice volantino, è possibile scegliere diversi tipi di caratteri per dare al contenuto un determinato significato o una specifica visibilità. Attualmente, il Corsivo viene generalmente utilizzato per indicare delle citazioni, per alcune parole sulle quali si vuole porre maggiore attenzione, per trascrivere dei dialoghi o per differenziare alcune parti della narrazione.

Il Corsivo, insieme al grassetto e al sottolineato, rientra nella cosiddetta “ottimizzazione dei testi”, ovvero una tecnica di stampa utilizzata per portare il lettore a soffermarsi su specifiche frasi o parole. Al di là della visibilità in termini di pubblicità, differenziare le parti di un testo aiuta l’autore a rendere lo stesso più comprensibile e di conseguenza più apprezzabile da parte del lettore.

Vogliamo infine segnalare che il Corsivo tipografico non va assolutamente confuso con il corsivo giornalistico. Quest’ultimo, infatti, sta ad indicare un commento o un articolo di un giornalista, caratterizzato da polemica e/o ironia, e riferito ad una singola notizia. La definizione omonima deriva proprio dal fatto che, lo stesso corsivo giornalistico, nacque per dare più enfasi o per differenziare il suddetto tipo di commento o articolo, dalla notizia al quale esso si riferiva.

Fabiola Ernetti
Fabiola Ernetti, classe 1984. Appassionata di libri e scrittura, segue con interesse, come lettrice e come blogger, moltissimi settori, in particolare quello della Psicologia e del Business Management. Il suo credo professionale è basato su due presupposti: la curiosità è la penna migliore, il web il foglio di maggior qualità; la comunicazione è passato, presente e futuro, ovvero la chiave di ogni tipologia di coinvolgimento.

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