Oggi, per la sezione delle interviste, il team di StampaVolantini.org ha avuto il piacere di approfondire la conoscenza di un talentuoso disegnatore impegnato nell’attività di illustrazione principalmente destinata ai ragazzi, all’animazione, alla pubblicità e all’editoria internazionale. Il suo nome è Marco Barone.
Marco è un versatile artista che coltiva la passione per il disegno fin da piccolo: la sua innata predisposizione si perfeziona con gli studi che lo conducono prima al diploma presso l’I.S. D’Arte di Napoli e successivamente alla specializzazione in qualità di Layout artist for Cartoon a Torino.
Nel corso degli anni le sue singolari doti gli permettono di prendere parte ad un importante numero di pubblicazioni e collaborazioni che spaziano dalle serie televisive fino all’insegnamento presso scuole pubbliche e private.
Marco, grazie per aver accettato di rispondere alle nostre domande. Quando e come nasce la tua passione per il disegno?
Il Disegno è una passione che mi segue da sempre, come in genere si dice, prima ancora di parlare e di scrivere. La consapevolezza arriva con l’inizio delle scuole: ricordo ancora uno dei primi compiti da svolgere a casa, “Disegnare un personaggio della storia” …io scelsi Tarzan! Qui arrivano le prime delusioni: scoprire che Tarzan non è mai esistito e ricevere un pessimo voto per il disegno perchè la maestra non credeva fossi io l’autore. Quando mi mise alla prova chiedendomi di rifarlo alla lavagna, la prova fu un successo. Quello è stato il momento in cui ho capito che il disegno era una mia vocazione.
Come tutte le passioni, anche il disegno va coltivato con studio e disciplina: gli anni che non sono dedicati a questo, purtroppo, non si recuperano.
Quali sono gli artisti che ti ispirano maggiormente e quali hanno contribuito alla formazione del tuo stile?
Il mio “bagaglio visivo” contiene Le Fiabe illustrate da Piero Cattani, le meravigliose immagini animate di Hayao Miyazaki, i tratti di Liu Jiyou, il realismo di N. Rockwell e tanto altro.
Una delle tue più grandi passioni, oltre all’illustrazione, sono i cani, e sinceramente l’avevamo capito guardando le tue bellissime realizzazioni! Ci parli un po’ del tuo rapporto con l’amico dell’uomo per antonomasia?
Il mio primo cane è arrivato quando avevo 7 anni, era un enorme bobtail. Non vi sto a raccontare come è stato crescere con cinque fratelli e uno cane “orso”, devo solo ringraziare i miei genitori per avermi dato una serena e felice infanzia. Consiglierei a tutti di allargare il nucleo famigliare con l’adozione di un cane o un gatto, questo sicuramente completa la formazione di un bambino.
Bisogna ricordare che abbiamo un debito di riconoscenza nei confronti di tutti gli animali, in particolare con i cavalli, che sono stati un supporto fondamentale per arrivare fin qui nell’era moderna.
Uno dei tuoi ultimi libri di illustrazione è proprio dedicato ad una razza canina, l’Old English Sheepdog. In cosa consiste questo Artwork Book e come nasce l’idea?
In verità non è così recente, è una raccolta di disegni è illustrazioni, che negli anni sono stati realizzati per club e riviste di settore pubblicate in giro per il mondo. Un omaggio dovuto al cane da pastore inglese Bobtail.
Marco, oltre al disegno ti occupi anche di scultura: spiegaci un po’ come è nato questo interesse
Il mio interesse per la modellazione è strettamente collegato al disegno.
Un bel po’ di anni fa, lavoravo come character design in un progetto d’animazione in stopmotion. I pupazzi da animare venivano realizzati con le argille polimeriche. Incuriosito iniziai a modellare le mie statuine e non ho più smesso
In cosa consiste e come funziona il tuo progetto PETcollection, riguardante le tue creazioni interamente realizzate a mano?
La conseguenza di tutto quello che ho dichiarato ci porta alla PetCollection, questa è una serie di statuine di varie dimensioni, realizzate in argilla polimerica. Il mio intento è quello di completare tutte le razze di cani, gatti e non solo. Le statuine hanno un stile tra il realistico ed il cartoon e sono visibili sulla mia pagina Facebook ARTCANISmb.
Ci descrivi brevemente come vengono realizzate, tecnicamente parlando, le tue statuette? E quali materiali e strumenti utilizzi?
L’argilla che uso, per le statuine di piccole dimensioni, è una polimerica già colorata e facilmente reperibile. Le statuette grandi prevedono una lavorazione molto più complessa: hanno uno scheletro in ferro e vengono rivestite con una pasta importata dall’America, in genere usata nel cinema d’animazione. Questa argilla permette una maggiore definizione grazie anche all’utilizzo di strumenti ortodontici. Tutte le statuine dopo la cottura, vengono dipinte a mano.
Parliamo ora un po’ del tuo lavoro nel campo dell’animazione: hai preso parte ad importanti progetti italiani tra cui “La Gabbianella e il Gatto” e “Lupo Alberto”. Qual era il tuo ruolo ed in cosa consiste la figura di Layout Artist?
Precisamente lavoravo come Character Layout Artists nell’animazione tradizionale.
Nel cartone animato tradizionale la fase di layout si occupa di definire più precisamente, rispetto ai disegni dello storyboard, la composizione della storia sullo schermo e la scomposizione a livelli dei disegni destinati poi ai vari animatori. Ci sono due tipi di figure che lavorano al Layout. I Background Layout Artists si occupano degli sfondi, considerando il punto di vista della camera, gli spostamenti della macchina da presa, dei personaggi e l’illuminazione della scena.
I Character Layout Artists si occupano invece dei personaggi, definendo le loro pose principali, i loro movimenti e le loro espressioni, utilizzati poi come riferimento dagli animatori.
Nel corso della tua carriera hai accumulato un numero di esperienze davvero notevole ed in diversi campi, ovviamente sempre legati al disegno e all’illustrazione. Ce n’è qualcuna che, senza nulla togliere alle altre, ricordi con particolare piacere?
Non esiste un’esperienza lavorativa in particolare, sono state tutte molto formative. Quello che rende unico un lavoro sono le collaborazioni, e senza ombra di dubbio è stato un vero piacere collaborare con la brillante e ironica penna di Valeria Rossi: grazie anche a lei che il mio lavoro e le mie passioni viaggiano assieme.
I tuoi progetti per il futuro?
Come buon napoletano sono superstizioso, e preferisco non parlarne. Posso dire che inizierò a disegnare qualcosa che non ho mai fatto, per il piacere di affrontare nuove sfide.
Ma ci tengo a dire che, quest’anno come gli ultimi 11 anni, realizzerò il disegno per la t-shirt dell’evento di uno degli eventi di beneficenza più importanti e dinamici d’Italia, “San Nicolò si mette in moto”
E’ una manifestazione a scopo benefico, rivolta ai bambini meno fortunati, ospitati presso alcune strutture della città di Trieste.