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Origini della tipografia: alla scoperta della Bibbia di Gutenberg

Il primo libro stampato

Se tutti sappiamo che l’inventore della tipografia fu Johannes Gutenberg, non è altrettanto scontata la conoscenza del primo libro stampato con i caratteri mobili.

Stiamo parlando della cosiddetta Bibbia a 42 linee, inserita tra le memorie del mondo nel 2001 dall’Unesco, e realizzata da Gutenberg, Peter Schöffer e Johann Fust tra il 1453 e il 1455.

Che cosa sono i caratteri mobili?

I caratteri mobili rappresentano una tecnica di stampa. Ma se in Europa l’invenzione di questa tecnica è stata attribuita a Gutenberg, ad onor del vero dobbiamo dire che in Asia, la stessa, esisteva già da circa 400 anni, per opera di Bi Sheng. Nel 1455, quando Gutenberg diffuse i caratteri mobili in Europa, essi furono considerati un’innovazione senza precedenti, per un motivo in particolare: la possibilità di riutilizzare i caratteri. Si riuscì in questa tecnica soprattutto grazie al passaggio dal legno utilizzato per le precedenti stampe, ad una lega tipografica formata da piombo, antimonio e stagno, che consentì a Gutenberg di avere a disposizione una macchina resistente alla pressione esercitata dalla stampa, le matrici della quale potevano essere così riutilizzate per più pagine. Il primo libro stampato con questa nuova tecnica fu proprio la Bibbia a 42 linee, così chiamata poiché erano 42 le righe stampate su ogni foglio.

Caratteristiche della lavorazione della Bibbia di Gutenberg

La lavorazione del testo con la tecnica sopra descritta impiegò, a dire il vero, un numero molto alto di impiegati. Tuttavia, in tre anni furono realizzate 180 copie della Bibbia a 42 linee. Nello stesso periodo, un amanuense avrebbe portato a compimento la realizzazione di una sola copia. Questo può farci quindi intuire l’importanza dell’invenzione. Innanzitutto, venivano selezionati i caratteri singolarmente, e posizionati in rilievo e invertiti sul piano della pressa. A questo punto, la forma veniva ricoperta di inchiostro e applicata sul foglio, compresso da una vite in legno. Tutt’oggi rimane sconosciuto il numero di presse che Gutenberg utilizzò per la sua opera, ma è molto probabile che la sua tipografia contasse gli oltre 15 operai.

Alcune copie della Bibbia a 42 linee sono ad oggi sparse in tutto il mondo e visionabili in vari musei. Si tratta di uno dei libri più preziosi al mondo, dal valore di ben 10 milioni di dollari…e vogliamo aggiungere assolutamente meritati, fino all’ultimo centesimo.

Fabiola Ernetti
Fabiola Ernetti, classe 1984. Appassionata di libri e scrittura, segue con interesse, come lettrice e come blogger, moltissimi settori, in particolare quello della Psicologia e del Business Management. Il suo credo professionale è basato su due presupposti: la curiosità è la penna migliore, il web il foglio di maggior qualità; la comunicazione è passato, presente e futuro, ovvero la chiave di ogni tipologia di coinvolgimento.

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